M 106 fu scoperta da Pierre Méchain nel luglio del 1781; egli la descrisse come un oggetto nebuloso posto fra l'Orsa Maggiore e i Cani da Caccia. Charles Messier osservò quest'oggetto e le indicò la posizione, ma non lo inserì nel suo famoso catalogo poiché era già stato pubblicato; solo negli anni cinquanta del XX secolo questo catalogo fu esteso. L'ammiraglio Smyth la descrisse come una nebulosa bianca piuttosto larga e ovale, orientata da NW a SE e con un nucleo più luminoso nella regione sud e i bordi laterali più netti delle sue estremità; infine, Padre Heinrich Ludwig d'Arrest la osservò con un telescopio da 280mm di apertura, descrivendola come un oggetto complesso dal nucleo brillante e braccia estese a nord e a sud. M106 è un esempio di galassia di Seyfert; la rilevazione di inconsuete emissioni di onde radio e raggi X osservate tramite il radiotelescopio Very Large Baseline Array indica che probabilmente parte della galassia sta precipitando in un buco nero supermassiccio situato nel suo centro: nel nucleo infatti sembra che sia contenuta una massa pari a 36 milioni di masse solari, concentrata in un volume compreso fra 1/24 e 1/12 di anno luce, ossia fra 12000 a 54000 UA. La forma di M 106 ricorda quella della Galassia di Andromeda (M 31), ma con una diversa inclinazione, in modo che siano così visibili perfettamente tutte le strutture delle nubi di polveri sul piano galattico; i bracci di spirale sono ricchi di regioni H II che nelle immagini si mostrano di colore blu e rosso, a seconda se siano associate o meno ad ammassi di stelle particolarmente calde e luminose. Nel 1981 fra i suoi bracci è apparsa una supernova, classificata come SN 1981K, che raggiunse la sedicesima magnitudine apparente; non essendo stato analizzato lo spettro, non si è mai saputo che tipo di supernova fosse. La distanza della galassia è stimata sui 21-25 milioni di anni luce e la sua massa totale è pari a circa 190 miliardi di masse solari; si allontana da noi alla velocità di 537 km/s.
Avvio delle riprese: | Venerdì 28 marzo 2014 - 21:26:31 UT |
Osservatorio: | Ghezz Observatory |
Codice MPC: | D08 |
Località: | Leontica, Switzerland |
Latitudine: | 46° 27' 19" N |
Longitudine: | 08° 55' 09" E |
Quota: | 969 m |
SQM: | 21.73 Mag/Arcsec² |
Ascensione retta: | 12h 18m 56s |
Declinazione: | 47° 18' 09" |
Angolo di rotazione: | 103.0 ° |
Costellazione: | Canes Venatici |
Altezza: | 50.128° |
Azimut: | 141.603° |
Airmass: | 1.303 |
Magnitudine: | 14.3 |
Scala dell'immagine: | 1.99 Arcsec/Pixel |
Telescopio: | Intes MK-69 |
Lunghezza focale: | 930 mm |
Diametro: | 150 mm |
Apertura libera: | 15'708 mm² |
Rapporto focale: | f/6.2 |
Temperatura del telescopio: | 2.7° Celsius |
Camera di ripresa: | SBIG ST-8XME |
Sensore: | Kodak KAF-1603ME Class 1 |
Dimensione dei pixel: | 9.00 x 9.00 μm |
Temperatura del sensore: | -24.9° Celsius |
Camera di guida: | SBIG ST-8XME Internal Guider |
Sensore: | Texas Instruments TC-237H |
Dimensione dei pixel: | 7.40 x 7.40 μm |
Filtro: | Luminance |
Numero di pose: | 12 |
Tempo di posa: | 600 sec |
Binning: | 1x1 |
Filtro: | Red |
Numero di pose: | 6 |
Tempo di posa: | 684 sec |
Binning: | 1x1 |
Filtro: | Green |
Numero di pose: | 4 |
Tempo di posa: | 600 sec |
Binning: | 1x1 |
Filtro: | Blue |
Numero di pose: | 4 |
Tempo di posa: | 840 sec |
Binning: | 1x1 |
Autore delle riprese: | Ivaldo Cervini |
Software di ripresa: | CCDAutoPilot 5 |
MaxIm DL 5 | |
Autore dell'elaborazione: | Ivaldo Cervini |
Software di elaborazione: | MaxIm DL 6 |
PixInsight 1.8 |